Live da Vrindavan
Jai Gurudev, a tutti!
Forse avrete notato che, mentre facevo japa poco fa, tossivo un po’. Vedete, sono molto sensibile alle correnti d’aria. Per cui, ogni volta che c’è un po’ di vento che soffia è terribile per Me. Per questa ragione indosso questo scialle ora, per non tossire e spaventarvi tutti. [ride] Ah… Non vedo l’ora, sapete, anche se non vi vedo, ma sapere che ci siete tutti, è molto bello cantare insieme; e questo mostra che siamo una famiglia molto forte, e che siamo qui l’uno per l’altro. Io sono qui per voi e anche voi siete qui per Me e per tutti. È questo ciò che fa una famiglia. Questo è anche ciò che ci rende forti in noi stessi. Allora, ovunque siate, in quarantena o no, è bellissimo vivere questo tempo insieme a voi. Come ho detto a tutti, ne sto godendo molto. Spero ne stiate godendo anche voi.
Dunque, chiederò a Swami Revati di pormi le vostre domande.
D: Guruji, attraverso la vita prendiamo decisioni che potrebbero non essere in linea con il piano del Guru e di Dio, e realizziamo di aver fatto un errore. Come possiamo vivere con quell’errore e aggiustarci con il piano B del Guru e di Dio?
PV: [ride] Aaah, ayayay… Molto divertente! Sapete, nella vita commetterete molti errori finché non sarete in armonia con il piano del Guru e di Dio. E quell’errore non è davvero un errore a dire la verità. È un processo di apprendimento, e attraverso quel processo s’impara a diventare consapevoli per non farlo ancora e ancora. Perciò non è un errore, come ho detto, è un processo di apprendimento.
Mi ricorda una storia. Un uomo, a seguito d’innumerevoli lotte e fallimenti nella sua vita, decise di mollare tutto e di ritirarsi in una foresta. Così, come entrò nella foresta, incontrò un saggio. Come lo incontrò, s’inchinò al saggio e disse “Per favore, illuminami, cosa dovrei fare? Ho lottato per tutta la mia vita, fallimento dopo fallimento. Non ho mai successo, quando invece tutti quanti intorno ce l’hanno.”
Allora il saggio disse “Ascolta, mio caro, non hai bisogno di mollare tutto. Realizza semplicemente ciò che la vita ti ha insegnato”; e indicò due piante. Egli gli mostrò “Guarda queste due piante. Hai visto questi due grandi bambù che sono cresciuti molto alti e questa felce?”. Guardando questi due, disse “Vedi, li ho piantati insieme. Ho piantato i semi della felce e i semi di bambù nello stesso momento. Mentre li annaffiavo e mi prendevo cura di loro, la felce iniziò a crescere in modo bellissimo, molto velocemente e rigogliosa. Diventò molto bella. Il bambù, invece, nonostante continuassi ad annaffiarlo e a prendermene cura, non dava segni di vita. Non cresceva. Tuttavia non ho smesso di prendermi cura dei semi di bambù, né della felce. La felce intanto stava crescendo, diventando verde e meravigliosa. Con il passare del tempo i semi di bambù rimanevano uguali, non succedeva niente. Passarono così cinque anni. E dopo cinque anni era spuntato un piccolo germoglio dai semi di bambù. Mentre i bambù iniziavano a germogliare…”
[dei cani abbaiano in strada] I cani di Vrindavana. Qui a Vrindavana ci sono le scimmie che ci tormentano, saltando dappertutto, facendo rumore, oppure i cani. Se non sono i cani, sono le persone. A volte durante i Satsang li sentirete parlare dall’altra parte del muro. [ride] Dunque, non importa. Lasciate che continui con la mia storia, se mi ricordo.
“Dunque, come i piccoli germogli di bambù cominciarono a crescere, in sei mesi c’erano centinaia di metri di bambù spuntati da quei semi. Allora il saggio disse “Pensi che il bambù non stesse crescendo? A dire il vero, stava crescendo. Stava crescendo internamente e verso il basso. Stava rendendo le sue radici forti abbastanza per essere in grado di sostenere ciò che sarebbe arrivato in seguito. In un anno quel bambù crebbe tantissimo. Ma per poter sostenere un fusto così alto, occorrono delle radici forti”.
Allo stesso modo, nella vita incorrerete in molti fallimenti, proprio come un bambino che cade spesso quando inizia a camminare. Ma il bambino si alzerà ancora e proverà di nuovo a camminare. Immaginate se il bambino decidesse “Okay, sono caduto per terra, finito, mollo tutto”. Pensate che il bambino camminerà? No, non camminerà. Questi sono esempi di vita che arrivano sul vostro percorso per fortificarvi. E se la vedete così, capirete che si passa attraverso un processo di apprendimento. Certo, mentre lo attraversate è difficile da riconoscere, ma sedetevi tranquilli e osservate la vostra vita stessa, quante volte siete caduti, eppure vi siete rialzati. E tutti questi sono stati degli esempi, tutte queste sono state esperienze che vi hanno portati dove siete ora. E la vostra vita non è male, sapete, avete una vita meravigliosa. Questo è ciò che dovete vedere. I vostri occhi, il vostro naso, la vostra bocca, la vostra salute stanno bene, nessun Corona virus, nessun altro virus, niente, siate grati per la vita stessa. È vero, sarebbe meraviglioso se, qualsiasi cosa chiedeste in preghiera a Dio, Egli ve la facesse semplicemente piovere addosso, ma imparereste qualcosa da ciò? No, non imparereste nulla. Molto spesso diamo per scontato ciò che riceviamo facilmente. Invece, ciò per cui lavoriamo, lo valorizziamo. Perciò, considerate il fatto che qualsiasi cosa arrivi viene da Lui e che si tratta di un processo di apprendimento per voi.
D: Guruji, spesso il confine tra orgoglio e fiducia in sé stessi mi sembra molto labile. Uno è cattivo e l’altra sembra buona, ma qual è la reale differenza?
PV: Tra orgoglio e fiducia in sé stessi? È vero, tra l’orgoglio e la sicurezza in sé stessi c’è una linea sottile. Vedete, nell’orgoglio l’ego è molto presente. Nella fiducia in sé stessi non mostrate il vostro ego. Ieri c’è stata una domanda sull’umiltà, ed è così, quando siete orgogliosi di voi stessi, avete questo ego maestoso che è molto potente, il mondo ruota solo intorno a voi, siete il centro di tutto. Perciò tutto quello che fate riguarda solo “Io, io, io e mio, mio, mio”. È questo che l’orgoglio vi fa fare. Ma, quando siete sicuri di voi stessi, non vi importa di “Io, mio e il mio”, farete ciò che dovete fare, godrete di tutto ciò che fate. Perché, vedete, coloro che hanno orgoglio si devono preoccupare costantemente di nutrire il proprio ego. Devono pensare costantemente a loro stessi. Costantemente devono pensare “Cosa devo raccontare a queste persone affinché quella persona mi riconosca? Come posso renderla felice? A dire il vero, non voglio che loro siano felici, io voglio essere felice”. Capite? Si è costantemente occupati a pensare agli altri. Pensate costantemente a ciò che gli altri stanno pensando di voi… Si tratta sempre dell’esterno che vi guarda. Siete felici in quel modo? No, non sarete mai felici, perché la stessa cosa che fate agli altri, altri la stanno facendo a voi. Ma non ne siete consapevoli, perché l’ego e l’orgoglio ne sono così contenti, li rende così gioiosi il fatto che non ne siate coscienti. Quando diventerete consapevoli? Quando qualcuno vi ferisce. Quando venite feriti da qualcuno, il vostro ego viene frantumato. Poi iniziate… Vi dà fastidio, “Perché è successo questo?”. Lo sapete. Siccome il vostro orgoglio è stato ferito, anche il vostro ego è stato ferito. Mentre nella sicurezza in sé stessi è completamente l’opposto. Quando siete sicuri di voi stessi, non si tratta di come gli altri vi vedono, si tratta di come voi vedete voi stessi. Fate del vostro meglio per diventare qualcuno, non ciò che le persone vedono di voi, non quello che dovete mostrare agli altri, ma arrivate all’auto-accettazione di come siete. Non importa se il mondo vi accetti o meno, né il modo in cui vi vedono. In base al colore delle lenti dei loro occhiali, vi vedranno in quel modo. Ma le vostre lenti devono essere trasparenti. Dunque, c’è una grande differenza tra i due. Quando vi sedete e analizzate la vostra vita, lo osserverete. Perché quando siete orgogliosi, non siete mai soddisfatti di nulla. Anche se vi venisse donata la cosa più meravigliosa di tutte, non sareste mai appagati. Ma se siete delle persone sicure di sé, troverete soddisfazione anche nelle cose più piccole. Quella soddisfazione è ciò che mantenete.
C’era una volta un santo, penso Ramakrishna, non so, non ricordo. Oh, Gondavalekar Maharaj. Dunque, tra i suoi devoti c’era una persona ben conosciuta e istruita. Questa persona in Maharashtra era molto conosciuta, e anche Maharaji era certamente riconosciuto come un grande santo.
Un giorno, uno dei discepoli di Maharaji si recò da lui e gli chiese “Maharaj, ci sono alcune domande che mi assillano. Per favore, dimmi, tu sei un uomo talmente semplice, mentre quell’uomo è istruito e possiede tutto; ha soldi, ha un nome, ha la fama, ogni cosa, ma vedo che viene da te. Perché un tale uomo che possiede ogni cosa viene da te?”.
Allora Gondavalekar Maharaj gli disse “Guarda, egli può anche avere tutto sul piano materiale, può possedere tutta la conoscenza, è molto istruito, ma ciò non lo rende una persona soddisfatta. Quando viene qui, invece, egli sente questa soddisfazione nella sua vita, dentro sé stesso.”
Quando siete appagati in voi stessi, sarete le persone più felici. È molto semplice, ma molto spesso ci piace complicarci la vita, ci piace trovare problemi quando non ce ne sono. Lo facciamo perché ci preoccupiamo sempre di come gli altri ci vedono, ci preoccupiamo sempre di ciò che gli altri pensano di noi. Ma coloro che sono sul percorso spirituale non dovrebbero preoccuparsene, perché hanno imparato attraverso il proprio percorso a rispettare la vita, a rispettare tutti e ad amare tutti così come sono. Questo è molto importante. Quando parliamo di amore, parliamo di come il Signore, di come Giridhariji ama tutti. Questo viene con l’accettazione, l’accettazione di voi stessi e l’accettazione di tutti.
Nella Bhagavad Gita, Capitolo 13, verso 34, Bhagavan lo disse, no? C’è un unico Sole che illumina tutto il mondo. Allo stesso modo c’è una sola Coscienza che illumina il vostro intelletto, la vostra consapevolezza e ogni cosa”. Allora, se quel sole illumina l’intero mondo, il Sole, la natura del Sole stesso è quell’illuminazione stessa. Sapete, quando vediamo il giorno e la notte, non significa che il Sole vada a dormire, come si suol dire. No, il Sole illumina sempre. È sempre splendente. La Coscienza dentro di voi è sempre splendente. Lasciate che la sua natura si risvegli, lasciate che questa consapevolezza si svegli. Quando quella consapevolezza dentro di voi si risveglia, la sua presenza splenderà naturalmente, e attraverso quella presenza tutto viene illuminato. Proprio come il Sole, attraverso la presenza dello splendore del Sole tutto brilla. Il Sole non compie alcuno sforzo. Il sole è sempre splendente. In quel modo, quando siete centrati in voi stessi, quando siete in pace con voi stessi, la vostra stessa presenza porterà la trasformazione tutt’intorno.
D: Guruji, come facciamo a sapere se il Guru e Dio sono contenti di noi, dato che sappiamo che non ti piace lusingarci?
PV: [ride] Lusingarci… [ride] È questo che tutti cercano. [ride] Sapete, quando fate qualcosa di buono, vi piace essere ringraziati, vi piace essere lusingati. Ma in realtà il Guru e Dio non lo fanno perché sanno molto bene che quando l’ego di un discepolo, di un devoto, viene lusingato, è pericoloso. Tuttavia, alle persone spesso piace sentire le lusinghe.
Nella mia vita ho visto molte persone, molti sono entrati nella mia vita con l’aspettativa di essere lusingati, di sentirsi dire “grazie”. Ma se sei un vero Guru, sai benissimo che qualsiasi cosa tu stia facendo, qualsiasi cosa tu stia permettendo al devoto di fare come servizio, se dici “grazie” e lo lusinghi, egli non riceverà quella grazia, non riceverà quel punya. Ecco perché i veri Maestri non dicono mai “grazie”, perché sono qui per elevare il loro discepolo, e dicendo “grazie” si crea una certa aspettativa, perché, vedete, non finisce mai. Una volta che dici “grazie” a qualcuno, quella persona dice “Ah, sì, ora ho fatto qualcosa di meraviglioso. Dunque se ho fatto qualcosa di meraviglioso, voglio farlo ancora. Sono stato visto molto bene agli occhi del Guru e di Dio”. Ma gli occhi del Guru e di Dio non sono come i vostri occhi fisici. Non guardano solo alla limitatezza delle cose che state facendo, ma guardano oltre…
C’era una volta un santo Sufi, Junayd. Junayd lodava sempre Dio in ogni cosa. Si trasferì in una certa località, e là si trovava un uomo pazzo. Questo vecchio iniziò a tormentarlo dal primo giorno, faceva di tutto per rendere infelice la vita di Junayd. Di tutto! Di notte urlava, mentre Junayd sedeva in meditazione, il vecchio gridava e faceva baccano, e così via. Sapete, ci si può rendere la vita infernale, ed egli rendeva la sua vita un vero inferno. Così Junayd, dopo quattro giorni in quella maniera, si stufò e disse “Perché sono venuto in questo posto?”, disse “Okay, pregherò Dio di ucciderlo”. Così pregò e disse “Oh, Dio, quest’uomo è orribile. Per favore, puoi Tu ucciderlo?”.
Durante la sua vita, Dio non aveva mai parlato a Junayd. Ma quel giorno Dio decise di rispondergli. [ride] Così sentì una voce, la voce di Dio che diceva “Junayd, sei arrivato qui solo 4 giorni fa, e ti stai lamentando del tuo vicino. Lui è stato qui per 60 anni e sono stato a mia volta il suo vicino. Sono stato il vicino di tutti e non ho problemi con lui. Ti sei mai chiesto perché tu hai un problema con lui, quando io non ne ho?”
Così da quel giorno Junayd non volle più – non pregò più affinché gli altri cambiassero. Imparò a rispettare e ad amare tutti per come sono.
In questo modo possiamo osservare che molto spesso il problema non riguarda gli altri. Il problema riguarda noi stessi. Quando abbiamo un problema, rendiamo il nostro problema quello degli altri. Lo proiettiamo sugli altri perché non riusciamo ad accettarlo.
Attraverso questa storia, impariamo ad accettare il volere di Dio, come lo accettò Junayd. Imparate ad accettare qualsiasi cosa facciate, gli occhi di Dio e del Guru sono sempre su di voi. Lusinghe, “grazie” e via dicendo sono solo veleni che i Maestri non danno. Perché mai Egli dovrebbe portarvi via il punya? Quando fate qualcosa per il Maestro, la fate con un grande fervore per compiacere il Maestro, no? In quel fervore sapete quanto punya ricevete, quanti meriti ricevete? E questi meriti dal vostro servizio diventano utili per la vostra salvezza, per portarvi più vicini al Divino. Immaginatevi un po’, un semplice “grazie” o riconoscimento o lusinga dal Maestro, e tutto questo punya si annulla completamente, viene completamente rimosso. Molto spesso le persone non vi spiegano questo, come funziona il punya.
Ecco perché non mi vedrete dire “grazie” ai miei devoti. Non che Io non sia loro grato. Sono molto grato per qualsiasi cosa facciano. Lo vedo, ne sono a conoscenza, sono con loro, ma non lusingherei mai il loro ego, perché non voglio portare via quel punya. È attraverso quel punya che si avvicinano di più a me. È attraverso quel punya che si avvicineranno a Giridhariji, a Dio. Perché dovrei annullarlo? Perché dovrei rimuoverlo? Sono molto grato, sapete – e vi dirò una cosa, sono molto grato ai miei devoti e li amo. Non ho bisogno di dire loro quanto li amo. Penso che lo sappiano. Perché se vi dicessi “Ti amo, ti amo, ti amo”, questo aumenterebbe il vostro amore? Non lo aumenterebbe. Perché nel vostro profondo, sono sicuro che sapete quanto vi amo. E voi, nel vostro profondo, sapete quanto vi sono caro. Le parole hanno un limite in questo, ma la nostra connessione è da cuore a cuore, ed è il linguaggio del cuore che ci connette. Ed è questo che voglio. Voglio che tutti voi cresciate spiritualmente, e che quella connessione diventi così forte che nulla possa smuoverla. Ecco perché il Maestro non lusinga l’ego del devoto.
D: Jai Gurudev, Guruji, perché gli esseri umani fingono in continuazione?
PV: Ah… [risata leggera] Ci sono anche altre persone che non fingono. Dicevo poco fa che molto spesso alle persone piace essere visti in una buona luce. A loro piace essere politicamente corrette, sapete. Per questo le persone fingono. Perché vedete, lungo la vostra vita, sin da bambini attraverso l’educazione, la società vi ha resi così, vi ha sempre chiesto di far finta di essere ciò che non siete. Perché è molto difficile accettare le persone come sono.
La spiritualità vi dice una cosa diversa: fregatevene della società, siate voi stessi! Quando vi dico di fregarvene della società, non vi dico di non rispettare gli altri, ma siate voi stessi, che vi accettino o no. Altrimenti diventate schiavi della società, schiavi di come la gente vuole che voi siate. Guardate la vostra vita, avete sempre finto, sapete. Avete mai fatto qualcosa da soli sentendo questa sicurezza che “Voglio farlo ad ogni costo, che il mondo se ne vada all’inferno, tutti quanti, lasciatemi essere ed esprimermi per ciò che sono!”. Quanti di voi l’hanno fatto? Non molti. [risata leggera] Perché siete sempre preoccupati per ciò che la gente penserà di voi. Non avete quella sicurezza in voi stessi, sapete, per sfidare il mondo. Per questo motivo avete molta paura di essere ciò che siete. Avete paura di dire quello che volete dire.
Allora smettetela di mentire, siate voi stessi, sappiate che Egli vi ama così come siete. Lui vi ha creati! Dio fa qualche errore nella Sua creazione? Dio non fa alcun errore nella Sua creazione. Egli vi ha creati come siete, unici, ed Egli vi ama per come siete. Imparate a rispettarvi e ad amarvi nel modo in cui Egli vi ha fatti. Lo sapete.
Allora, Jai Gurudev a tutti!