Live da Vrindavan

Jai Gurudev, a tutti!

Ben tornati a Vrindavan!

Oggi è stato un giorno molto tranquillo, non è successo nulla di eccitante qui. Prima stavo parlando con Swami Revati. Mi stava raccontando che alcune persone si sono lamentate di come ho agito – di cosa ho detto ieri prima del satsang, specialmente riguardo alla terminologia. Mi ha detto che devo essere un po’ più politicamente corretto, per i bambini e così via. Vedete, se mi siedo qui e comincio a pensare a essere politicamente corretto, a tutte queste cose, sapete molto bene che non mi interessa cosa la gente pensi di me, non mi interessano queste cose. Quindi, se ritenete che debba essere politicamente corretto, allora è meglio che non ascoltiate il satsang, non importa. Oppure non fate ascoltare i vostri figli, PG i tuoi figli, sai, visto che hanno 13 o 16 anni. Ma io penso che voi stessi dovreste porre attenzione a un certo linguaggio, a come parlate a casa prima di tutto. Io sono me stesso. Non mi preoccupo di essere politicamente corretto o meno. Ti dirò quello che devo dirti. Se ti piace, ti piace, se non ti piace, è affare tuo, a me davvero non importa.

Quindi, chiederò a Swami Revati di fare la domanda.

D: Jai Gurudev, Guruji! In alcuni satsang dici che la conoscenza esterna ci porta al falso orgoglio. Ma quanto è importante questa conoscenza e lo studio dei libri spirituali nella nostra crescita spirituale e come possiamo proteggerci dal cadere a causa di questo orgoglio e di questa conoscenza proveniente dall’esterno?

In realtà, come ho detto, la conoscenza esterna deve condurvi allo stato di umiltà. Quando vi avvicinate al Divino, certamente, dovete comprendere determinate cose, giusto? Dovete arrivare a conoscerLo. Questo è di per sé il viaggio spirituale di ognuno, perché abbiamo una mente, e a causa della nostra mente vogliamo capire certe cose. Dobbiamo nutrire la mente con ciò che capiamo. Ma ancora una volta, capire non significa semplicemente leggere qualcosa e pensare di averla capita. Capire significa mettere anche in pratica quello che si sta studiando. Prendiamo in considerazione tutta la nostra ampia letteratura e che cosa ci ha dato, essendo stata scritta da saggi e Santi. Vedete? Non è stata scritta da persone mondane, da persone che dicono, ‘Oh, vorrei scrivere un libro’ come molta gente che semplicemente scrive libri. Questi saggi prima di tutto hanno raggiunto l’autocontrollato. Hanno sperimentato tutto quello che hanno scritto. Possiedono una profonda comprensione di quella conoscenza. Quindi, essendo liberi, l’hanno messa per iscritto e l’hanno data al mondo.

Nel Capitolo 5 della Bhagavad Gita, al verso 13, il Signore Krishna disse, ‘Coloro che si sono distaccati mentalmente e che sono liberi, vivono felicemente nella città dalle nove porte’. E’ incredibile come lo ha espresso. Proprio questo passaggio spiega tutto a tal riguardo. Mentalmente liberi e distaccati, sono tuttavia gli osservatori delle cose, essendo realizzati, sono ancora in questo corpo fisico e osservano tutto. Pertanto, possedendo questa conoscenza, che non sono loro a fare, non sono coloro che agiscono, così sanno che anche gli altri non sono colo che agiscono. Questo è ciò che ha detto la Bhagavad Gita. Così, in questa letteratura, vedete chiaramente, proprio in questo verso della Bhagavad Gita, ciò che Bhagavan Krishna ha detto, cioè che essi sono gli osservatori delle cose. Quindi, chi è l’osservatore in questo corpo fisico? E’ l’Atma. Allora questa conoscenza, qualsiasi cosa stiate studiando o con cui stiate nutrendo la vostra mente, deve portarvi allo stato di distaccavi dall‘idea che state agendo, che siete coloro che fanno, che siete quelli che fanno le cose. No, è l’Atma che sta facendo le cose dentro di voi. Pertanto, questi saggi, quando hanno dato questa conoscenza, l’hanno fatto per far sì che si diventi umili come loro.

Quindi, se possedete la conoscenza ma comunque nascono orgoglio e arroganza, ciò significa che non avete veramente capito cosa è questa conoscenza. Se tale conoscenza non vi porta più vicino alla vostra relazione con Dio, è inutile. Se questa conoscenza, per la quale avete studiato e che avete approfondito, non vi rende umili e non vi fa davvero vedere che è il Signore Supremo che fa ogni cosa in voi, allora non significa nulla.

Quindi è importante, per nutrire la vostra mente e l’intelletto, perché comprendete le cose soltanto attraverso questa mente e l’intelletto. E’ così bello quando Krishna ha detto, ‘Seduto in quel regno’, giusto? Quel palazzo dalle nove porte. Quel palazzo dalle nove porte è il corpo stesso. Quando Egli parla di ciò, è dall’Upanishad, vero? Quale Upanishad? Upanishad Shvetashvatara. Sì, è l’Upanishad Shvetashvatara, in cui fornisce spiegazioni circa questa città dalle nove porte, questo corpo fisico, sette sono presenti sul nostro viso fino – proprio per essere politicamente corretto – agli organi di evacuazione e agli – come dire – gli…aaah, come dire? Gli… Swami Revati? Andiamo!

Pubblico: Organi riproduttivi?

PV: No, non gli organi riproduttivi. Dove si fa la pipì.

Pubblico: Gli altri

PV: Non trovo le parole, ci provo, ma… Così, ecco, qui lo vediamo, in che bel modo lo spiega. Liberi dall’agitazione mentale. Pertanto la vostra conoscenza dovrebbe liberare questa mente, rendervi liberi mentre siete nel corpo stesso. Voi come osservatori. L’Atma non sta facendo nulla. L’Atma sta semplicemente guardando. E’ come un re che è seduto nel suo regno. Molto spesso il re non fa molto, ma governa il regno intero attraverso i ministri, attraverso le persone che lo circondano. Così, l’Atma è il grande osservatore. Quindi, la conoscenza che ricevete deve farvi arrivare al punto di percepire che è l’Atma che sta osservando tutto. E l’Atma è una particella del Divino stesso. Nel verso successive, Egli dice che Dio non è l’artefice di tutto. Ogni cosa viene fatta secondo le caratteristiche dei guna.

Così, qui Bhagavan sta dicendo che Lui è l’osservatore. Siede lì e osserva tutto. Ma ogni cosa è stata fatta secondo le qualità della natura. Tutto è stato messo dove deve essere attraverso le caratteristiche dei guna. Anche se sembra che tutto sia in movimento, al contrario, l’Atma è completamente calma in sé. Proprio come quando guardate la vostra immagine in un recipiente con dell’acqua, l’avete presente? Sapete benissimo che il vostro naso è ben fermo sul vostro volto, giusto? Non si muove a sinistra e a destra, vero? Ma se l’acqua inizia a muoversi, cosa succede all’immagine del vostro naso? Vedete che il vostro naso è molto………..si muove in modo molto buffo. Come recentemente fanno alcuni, nei vostri cellulari avete questa applicazione con cui potete rendere il vostro volto molto divertente, una faccia molto buffa. Quindi, alcune persone mi hanno mandato qualche foto con le loro facce tutte attorcigliate. Eppure sapete che, anche se tutto intorno si muove, il vostro naso è ancora ben saldo. Allo stesso modo, il Signore Stesso mette in atto tutto attraverso le caratteristiche dei guna.

Quindi, ritornando alla domanda, la conoscenza, voi nutrite la vostra mente e il vostro intelletto perché siete desiderosi di comprendere le cose, di conoscere le cose, che va molto bene, ma questa conoscenza dovrebbe anche rendervi umili, sapendo che è il Signore Stesso, e che qualsiasi cosa vi sia stata data è per servirLo.

D: Caro, Guruji, ho 14 anni e inizio a chiedermi cosa farò da grande. Sono interessato a diventare un poliziotto ma ecco la mia domanda: è sbagliato per un Vaishnava essere un poliziotto visto che è possibile che debba sparare a un criminale se mi attacca?

PV: Allora, mio caro, vedi, essendo un poliziotto, in primo luogo non puoi sparare alle persone così. Anche se ti attaccano, devi essere veramente – ci sono determinate norme. Sai, se davvero – forse dovresti diventare un militare. Anche lì ci sono specifiche leggi. Comunque, se è sbagliato fare il poliziotto essendo un Vaishnava, no, non è sbagliato. In realtà, se stai facendo il tuo dovere e qualcosa, senza augurare del male a nessuno, se stai facendo il tuo dovere e devi fare qualcosa che va oltre la tua concezione, devi farlo, questo è il tuo dharma. Tutti hanno un certo dovere nella vita, e a seconda di questo si deve agire, a volte bene, a volte non bene. Che sia per il bene – sapete, come ho detto ieri, in ogni bene c’è altrettanto male. Questo è il modo in cui il mondo lo vede. Per alcuni, il bene sarà un male, e per altri il male sarà un bene. Pertanto, non c’è nulla di male se si fa il proprio dovere correttamente. Non penso che ogni poliziotto vada in giro felice e contento di sparare alle persone. Tuttavia in caso di emergenza, nel caso in cui si sia davvero minacciati, se quella è l’ultima opportunità che si ha, bisogna farlo, questo è il proprio dharma.

E’ interessante che tu voglia diventare un poliziotto e pregherò veramente che qualsiasi tuo desiderio venga esaudito.

D: Jai Gurudev, caro Guruji! Qual è il modo migliore per noi di affrontare il razzismo verso di noi e i nostri cari e il dolore che proviamo a causa di ciò?

PV: Vedete, c’è un certo grado di razzismo intorno, ma penso che se iniziate a preoccuparvene, la situazione diverrà ancora più aggressiva. La cosa migliore è semplicemente ignorare, perché le persone, per ignoranza, agiscono in modo stupido.  Se voi iniziate a comportarvi nello stesso modo nei loro confronti, cambia qualcosa? Inoltre, un aspetto da considerare è che se, diciamo, voi voleste spiegare a loro cos’è il razzismo, ma loro sono in un tale stato di ignoranza, anche se forniste delle spiegazioni nel migliore dei modi, anche se diceste a Dio Stesso di venire a spiegarglielo, a causa dell’ignoranza non capiranno. Pertanto, il modo migliore è semplicemente ignorarli, proprio come si fa con un cane che abbaia. Quando un cane abbaia mentre voi state passando, vi sedete e abbaiate con il cane? No! Lo guardate, il cane abbaia, e voi semplicemente continuate per la vostra strada. Penso che allo stesso modo dovreste trattare le persone in quello stato di ignoranza della mente. Trattatele proprio come un cane che sta abbaiando mentre continuate per la vostra strada. Lasciatele abbaiare quanto vogliono, oppure semplicemente continuate a camminare. Perché, vedete, se vi sedete lì e provate a fornire loro spiegazioni sul razzismo, diventeranno più aggressive. Nella loro mente hanno una certa comprensione, quindi si metteranno molto sulla difensiva. Non sono pronti ad ascoltarvi. Prima di tutto, ciò che li ha spinti a diventare ignoranti, ad agire in modo ignorante è la loro stupidità nel pensare di essere superiori e così via. Perché razzismo non significa solamente razzismo nei confronti delle razze, può riguardare molti ambiti. C’è anche il razzismo sociale, come quello del ricco verso il povero, e altri tipi, razzismo etnico e così via. Così, la cosa migliore è procedere per la propria strada, ignorandole semplicemente.

D: Guruji, come trovare il Guru interiore? Visto che non possiamo vederci l’un l’altro, sto morendo a causa della separazione.

PV: Eh?

D: Come comunicare con il Guru interiore? Attraverso il silenzio? Ti mando un grande abbraccio!

PV: Oh, bello! Questo è bello, proprio quel grande abbraccio è la nostra profonda connessione. Vedete, noi ci stiamo connettendo, come ho detto all’inizio, attraverso questi social media, dove potete ascoltare il satsang, fare il japam, perché non tutti hanno questa connessione interna e questa percezione. Quindi, connettetevi attraverso l’insegnamento che vi sto dando. Connettersi attraverso questi social media che ci vengono forniti in questa epoca è davvero molto bello. Immaginate 30 anni fa, non avremmo potuto farlo. Tutto questo ha reso molto facile connetterci gli uni con gli altri. Ma se volete davvero entrare in connessione più profonda, sedetevi in silenzio dopo il satsang, meditate e connettetevi cuore a cuore.

Prima ho condotto una meditazione. Dopo il japam abbiamo fatto la Meditazione della Terra, che è un altro modo di connetterci, perché noi siamo parte di questo mondo, siamo parte di questa natura, e quello che sta succedendo proprio ora non riguarda solamente la sofferenza di una persona o di un Paese, è ovunque, in tutta l’umanità questo ha portato a realizzare che siamo esseri umani e che dobbiamo prenderci cura di quell’umanità, e che l’umanità inizia prima di tutto da sé stessi.

Non possiamo dire ’Tu diventerai un umano, invece io rimango così, sarò sempre quell’ignorante e stupido che sono’. No, in primo luogo sopra ogni cosa la nostra natura è diventare umani. E l’essenza del diventare umani è trovare internamente questa relazione d’amore, sentire questo amore. Senza amore non siete essere umani. Quando guardate gli stessi animali, loro comprendono questa universalità dell’amore. Quando osservate gli animali, gli uccelli che volano intorno, le scimmie, lì c’è amore. Quindi, prima di tutto mettiamoci in connessione dentro i nostri cuori. Come ho detto, Guru e discepolo non sono lontani. Dove è il discepolo, dove è il devoto, lì c’è anche il Guru. Che lo sentiate o non lo sentiate, questa è la nostra relazione. Ecco perché ci siamo incontrati, perché non è casuale, così. Sapete, quando considero da dove provengono le persone, da quale angolo del mondo, da quale religione e da quale cultura, fisicamente non abbiamo nulla che ci connetta, ma spiritualmente siamo pienamente in connessione l’uno con l’altro. E attraverso questo, quell’energia universale, l’energia di Dio ci ha messi in contatto. Quando i devoti sono pronti, allora il Divino manda il Guru. E quella connessione è da un cuore all’altro. Così, quando vi sedete durante la vostra sadhana, andate internamente più in profondità. Se non vedete il Guru direttamente, visualizzatelo. Sappiate che io sono lì. Visualizzatemi nel vostro cuore fino a che iniziate a sentirlo. Così, non sono distante da voi e voi non lo siete da me. In questo modo, siamo connessi nel cuore.

Finito?

Okay. Jai Gurudev!